Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5214 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:5214SENT

Massima

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In pendenza di una domanda di condono edilizio, l'amministrazione è preclusa dall'adottare provvedimenti repressivi dell'abuso oggetto della domanda stessa, in quanto la repressione renderebbe inane la domanda di sanatoria che non potrebbe più svolgere la sua funzione di ricondurre a legittimità la costruzione abusiva. Pertanto, l'amministrazione deve prioritariamente pronunciarsi sulla domanda di condono, in quanto la repressione senza la previa definizione di tale domanda introdurrebbe surrettiziamente, senza le garanzie del procedimento di sanatoria, un definitivo giudizio di insanabilità dell'abuso. Solo all'esito negativo della domanda di condono, l'amministrazione potrà adottare i provvedimenti repressivi dell'abuso edilizio. Il principio di diritto è volto a garantire l'effettività della domanda di condono, evitando che la repressione anticipata dell'abuso ne vanifichi gli effetti legittimanti, ove la domanda dovesse essere accolta.

Sentenza completa

N. 05953/2007
REG.RIC.

N. 05214/2013 REG.PROV.COLL.

N. 05953/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5953 del 2007, proposto da Ricci Filomena, rappresentata e difesa dall'avv. Romano Pomarici, con domicilio in Roma, via Crescenzio, 103;

contro

Comune di Roma, rappresentato e difeso dagli avv. Catello Matarazzi e Luigi D'Ottavi, con domicilio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale della U.O.T. del XX Municipio del Comune di Roma 19.4.2007, n. 557, notificata il 4.5.2007, con la quale, ai sensi dell’art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, si sono ingiunti la demolizione di opere abusive ed il ripristino dello stato dei luoghi; per i…

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