Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37541 del 11 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37541PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di pedopornografia di cui all'art. 600-ter c.p. è un reato di pericolo concreto, che non richiede l'accertamento dell'effettiva diffusione del materiale pedopornografico, essendo sufficiente la mera produzione e detenzione dello stesso. Tuttavia, ai fini della valutazione della gravità della condotta, rilevano elementi sintomatici dell'offensività del reato, quali l'utilizzo di più minori per la produzione del materiale, la disponibilità di strumenti tecnici idonei alla diffusione telematica, nonché la reiterazione di tali comportamenti da parte dell'imputato. Pertanto, il giudice deve valutare tali elementi per determinare correttamente la qualificazione giuridica del fatto e la conseguente sanzione, senza limitarsi alla mera sussunzione della condotta nell'art. 600-ter c.p. Inoltre, qualora emerga che l'imputato abbia indotto il minore a compiere atti sessuali, anche in ambiente virtuale, tale condotta può integrare il reato di violenza sessuale di cui all'art. 609-bis c.p., che concorre con il reato di pedopornografia. In tali casi, il giudice deve decidere sull'appello avverso la sentenza di primo grado, valutando correttamente la sussistenza dei reati contestati e, ove ne ricorrano i presupposti, trasmettere gli atti al pubblico ministero per l'ulteriore procedimento per il reato di violenza sessuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso la Corte d'appello di Lecce;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 10.10.2018 della Corte d'appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Molino Pietro, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza im…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.