Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42024 del 14 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:42024PEN

Massima

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Il reato di diffamazione aggravata sussiste quando l'imputato, attraverso l'invio di una missiva contenente espressioni denigratorie nei confronti di pubblici ufficiali, leda la loro reputazione, anche se le affermazioni diffamatorie siano riconducibili a motivi di contrasto lavorativo. La responsabilità penale dell'imputato può essere desunta da elementi probatori indiziari, quali il ritrovamento nel suo computer di file contenenti il testo della lettera diffamatoria e di indirizzi corrispondenti ai destinatari della stessa, nonché dalla mancanza di riscontri concreti alla sua tesi difensiva circa l'eventuale manipolazione del computer da parte di terzi. L'omessa escussione di alcuni testimoni indicati dalla difesa non costituisce vizio di motivazione censurabile in cassazione, ove il giudice abbia adeguatamente giustificato l'irrilevanza di tali testimonianze sulla base di una valutazione logica e coerente degli elementi probatori acquisiti. L'assegnazione di una provvisionale alla parte civile, da imputarsi alla liquidazione definitiva del danno, non è impugnabile per cassazione, in quanto provvedimento non suscettibile di passare in giudicato e destinato ad essere travolto dalla successiva determinazione dell'integrale risarcimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE Renato - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. An. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 12-5-06 dalla Corte di appello di Catania;

Visti gli atti, la sentenza denunciata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. MURA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Uditi i difensori, avv. FORESTIERE Giuseppe …

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