Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12287 del 22 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12287PEN

Massima

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Il metodo mafioso, caratterizzato dall'utilizzo di minacce, intimidazioni e sfruttamento della forza di intimidazione del vincolo associativo, costituisce elemento essenziale per la configurazione del delitto di partecipazione ad associazione di tipo mafioso. Ai fini della sussistenza di tale reato, è necessario che il soggetto agente abbia un ruolo di vertice all'interno dell'organizzazione criminale, dimostrato da elementi oggettivi quali la gestione di attività economiche, la commissione di reati-scopo dell'associazione e il coordinamento di attività illecite come le estorsioni. Inoltre, il pericolo concreto di reiterazione del reato, desumibile dal radicamento dell'indagato nell'associazione mafiosa, integra una delle esigenze cautelari che giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Anche il tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, caratterizzato dall'imposizione di ditte per l'esecuzione di lavori e l'assunzione di personale, costituisce un grave indizio di colpevolezza per il reato associativo, in quanto espressione del metodo e degli scopi tipici dell'organizzazione criminale. La valutazione della gravità indiziaria, effettuata dal giudice del riesame sulla base di un quadro probatorio complesso e convergente, non è sindacabile in sede di legittimità, essendo riservata in via esclusiva al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CARCANO D. - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 725/2015 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 18/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;
sentite le conclusioni del PG Dr. ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso o, in subordine, rigetto;
udito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di Palermo, per ((omissis)), conclude per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Palermo, in funzione di giudice del rie…

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