La natura di strada vicinale non può essere desunta dalla sola previsione di un itinerario turistico-escursionistico, in assenza di prove di un effettivo utilizzo pubblico della stessa da parte della collettività intera. Perché una strada possa essere qualificata come vicinale e di uso pubblico, è necessario che essa svolga una funzione di collegamento tra la viabilità comunale e altre strade di uso pubblico, risultando percorsa dalla generalità dei cittadini, e che sia oggetto di manutenzione da parte dell'amministrazione comunale. In mancanza di tali requisiti, il proprietario frontista può legittimamente limitare l'accesso veicolare notturno alla strada, senza che ciò integri una turbativa dell'uso pubblico. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi fondamentali desumibili dalla sentenza: 1. La qualificazione di una strada come vicinale e di uso pubblico non può basarsi sulla sola previsione di un itinerario turistico-escursionistico, ma richiede la prova di un effettivo utilizzo da parte della collettività intera. 2. Perché una strada sia considerata vicinale e di uso pubblico, è necessario che essa svolga una funzione di collegamento tra la viabilità comunale e altre strade di uso pubblico, risultando percorsa dalla generalità dei cittadini. 3. La natura di strada vicinale e di uso pubblico presuppone altresì che l'amministrazione comunale ne curi la manutenzione. 4. In mancanza dei suddetti requisiti, il proprietario frontista può legittimamente limitare l'accesso veicolare notturno alla strada, senza che ciò integri una turbativa dell'uso pubblico. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime i principi di diritto fondamentali desumibili dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali, ed è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.