Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10885 del 6 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10885PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La Corte di Cassazione, nell'esercizio del proprio controllo di legittimità sui provvedimenti del giudice del riesame in materia di misure cautelari personali, non può sindacare gli elementi di fatto e le valutazioni discrezionali compiute dal giudice di merito, limitandosi a verificare la congruità e la logicità della motivazione, nonché l'assenza di errori giuridici. In particolare, il giudice di legittimità non può riesaminare la valutazione degli indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, essendo tali apprezzamenti riservati in via esclusiva al giudice competente per l'applicazione della misura e al tribunale del riesame. Inoltre, l'utilizzabilità delle intercettazioni non è subordinata alla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti le cui comunicazioni vengono captate, essendo sufficiente che vi siano gravi indizi di reato, intesi come vaglio di particolare serietà delle ipotesi delittuose configurate, senza necessità di un'esposizione analitica degli elementi probatori. Infine, le intercettazioni eseguite all'interno dello studio professionale di un difensore sono utilizzabili quando riguardano l'attività illecita svolta dallo stesso attraverso l'esercizio della professione legale, non essendo precluse le captazioni relative a conversazioni estranee all'attività difensiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domeni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppin - Consigliere

Dott. IASILLO Adrian - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Messina, sezione del riesame in data 30/9/2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato e, ritenuta l'urgenza che determina l'…

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