Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La fabbricazione, detenzione e porto di una bottiglia molotov, anche se rudimentale, integra il reato di cui agli articoli 1, 2 e 4 della Legge n. 895 del 1967, in quanto tale oggetto, contenente benzina e munito di miccia, deve essere qualificato come "congegno micidiale" idoneo a provocare lesioni personali in caso di esplosione, a prescindere dal fatto che nel caso concreto l'esplosione non si sia verificata per cause fortuite. Inoltre, il lancio di tale bottiglia molotov in direzione di persone, anche se non diretto a colpirle direttamente ma a spaventarle, integra il tentativo di lesioni personali gravi, in quanto la condotta è idonea ex ante a cagionare lesioni, essendo la bottiglia certamente in grado di esplodere e provocare ustioni in caso di impatto con il suolo. La presenza fisica dell'imputato sul luogo del fatto, anche senza un ruolo attivo nella preparazione e lancio della bottiglia, è sufficiente a integrare la sua responsabilità a titolo di concorso nel reato, in quanto tale presenza è idonea a fornire all'autore del fatto un maggiore senso di sicurezza nella propria condotta, palesando una chiara adesione alla condotta delittuosa.