Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27897 del 8 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27897PEN

Massima

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Il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna del giudice di pace, che lo abbia condannato a pena pecuniaria e al risarcimento dei danni in favore della parte civile, deve essere qualificato come appello, anche in assenza di espressa impugnazione del capo relativo alle statuizioni civili, in quanto l'articolo 574 c.p. prevede che l'impugnazione dell'imputato contro la sentenza di condanna estende automaticamente i suoi effetti alle statuizioni civili da essa dipendenti. Pertanto, in tali casi, gli atti devono essere trasmessi al giudice di secondo grado competente per il relativo giudizio di appello, non potendosi ritenere che sia stato proposto un ricorso per saltum, laddove venga denunciato espressamente il vizio di motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Pa. Di. nata il (OMESSO);

Visti gli atti, la sentenza denunciata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'((omissis)) che ha concluso per la conversione del ricorso in appello.

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO E MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza 7-6-07 il Giudice di pace di Feltre …

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