Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha dichiarato improcedibile l'appello proposto avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che aveva respinto il ricorso avverso il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Capua per l'abbattimento e la ricostruzione di un fabbricato di proprietà di un soggetto terzo. La dichiarazione di improcedibilità è stata motivata sulla base del sopravvenuto difetto di interesse dell'appellante, in quanto successivamente al titolo edilizio originariamente impugnato erano stati rilasciati ulteriori provvedimenti di variante che avevano determinato una sostanziale modificazione del progetto originariamente assentito, senza che l'appellante avesse proposto ulteriori impugnative. Il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto che l'eventuale annullamento del titolo edilizio originario non avrebbe prodotto alcun vantaggio in capo all'appellante, essendo il manufatto edilizio stato nel frattempo significativamente modificato in forza di successivi titoli abilitativi, non impugnati. Pertanto, il giudice amministrativo, in presenza di una situazione di fatto e di diritto diversa da quella esistente al momento della proposizione del ricorso, tale da rendere inutile una pronuncia sul merito della controversia, può dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse della parte, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. c), del Codice del processo amministrativo.