Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31638 del 17 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31638PEN

Massima

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La valutazione della pericolosità sociale del condannato ai fini dell'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata deve essere effettuata dal giudice sulla base di una motivazione esaustiva e immune da vizi logici, tenendo conto della gravità del reato commesso, delle risultanze dell'attività di osservazione intramuraria e della condotta tenuta durante l'espiazione della pena, senza che la mera regolarità del comportamento carcerario o le condizioni di salute del reo siano di per sé sufficienti ad escludere la pericolosità sociale, purché tali elementi siano adeguatamente valutati e ponderati nel complessivo giudizio di pericolosità. Il giudice è tenuto a dare conto in modo puntuale delle ragioni per le quali ritiene sussistente la pericolosità sociale, anche in presenza di fattori favorevoli al reo, fornendo una motivazione logica e congrua che resista al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1716/2013 TRIB. SORVEGLIANZA di BOLOGNA, del 23/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LA POSTA LUCIA;

lette le conclusioni del PG Dott. LETTIERI Nicola, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Bologna rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il provvedimento con il quale il magis…

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