Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51873 del 5 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51873PEN

Massima

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Il divieto di concessione di benefici penitenziari ai condannati per reati di cui all'art. 4-bis ord. pen. opera anche quando l'aggravante del metodo mafioso o della finalità di agevolare un'associazione mafiosa non sia stata formalmente contestata, ma risulti comunque accertata attraverso l'esame del contenuto della sentenza di condanna o dell'ordinanza del giudice dell'esecuzione ricognitiva dell'identità del disegno criminoso. Tale divieto non può essere superato invocando l'impossibilità o l'irrilevanza della collaborazione con la giustizia, qualora tale questione sia già stata definitivamente risolta in sede esecutiva con provvedimento non impugnato. L'assenza di meccanismi giuridici certi che possano portare, dopo almeno venticinque anni e valorizzando il percorso rieducativo del detenuto, a un riesame della condanna all'ergastolo e dunque alla libertà del detenuto, non concretizza di per sé una violazione dell'art. 3 CEDU, essendo la norma preclusiva dell'accesso ai benefici penitenziari conforme ai principi costituzionali e convenzionali, in quanto consente al detenuto di scegliere se collaborare o meno, fruendo delle garanzie previste dagli artt. 210 e 197-bis c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1758/2014 TRIB. SORVEGLIANZA di CATANZARO, del 04/12/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 4 dicembre 2014, il Tribunale di sorveg…

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