La partecipazione consapevole e continuativa ad un'associazione criminale finalizzata al narcotraffico internazionale, con ruoli e compiti specifici nell'ambito di una struttura organizzativa stabile e gerarchica, che si avvale di fornitori esteri per l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di stupefacenti destinati alla commercializzazione in Italia, integra il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, a prescindere dalla circostanza che il singolo partecipante abbia o meno direttamente acquistato, trasportato o ceduto la sostanza stupefacente. La prova della partecipazione associativa può essere desunta dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché da altri elementi di riscontro individualizzanti, come i contatti con i fornitori esteri, i viaggi all'estero, l'utilizzo di società di copertura e il possesso di ingenti somme di denaro o beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Il sequestro di persona a scopo di estorsione, finalizzato all'ottenimento del pagamento di un debito relativo a precedenti forniture di droga, è configurabile anche quando i sequestrati non siano stati materialmente privati della libertà personale, ma siano stati trattenuti e costretti a rimanere in un luogo determinato, con la minaccia dell'uso della forza e l'impossibilità di allontanarsi liberamente. Il giudice di merito, nel determinare la pena, deve tenere conto della gravità dei reati, della capacità a delinquere dell'imputato e delle sue condizioni personali e familiari, applicando in modo adeguato le circostanze attenuanti e aggravanti previste dalla legge, senza eccedere i limiti edittali.