Cassazione penale Sez. III sentenza n. 55327 del 30 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:55327PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'istanza di revoca di una sentenza di condanna per sopravvenuta abolitio criminis, è tenuto ad adottare la procedura camerale prevista dall'art. 666, comma 3, c.p.p. e non può emettere un provvedimento de plano, il quale è consentito solo nel caso in cui la richiesta sia dichiarata inammissibile per difetto delle condizioni di legge o per mera riproposizione di una precedente istanza già rigettata. Pertanto, qualora il giudice dell'esecuzione rigetti per motivi di merito l'istanza di revoca, deve necessariamente instaurare il contraddittorio secondo la procedura camerale, non potendo adottare un provvedimento de plano che si basi sull'esame degli atti del fascicolo, in quanto ciò integrerebbe una valutazione di merito preclusa dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/04/2016 del GIP TRIBUNALE di BERGAMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI Giacomo;
lette le conclusioni del PG Dr. ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del decreto impugnato e la trasmissione degli atti al Tribunale di Bergamo.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto indicato in epigrafe, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo, in funzione di giudice dell'esecuzi…

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