Il rilascio di un permesso di costruire per l'ampliamento di un edificio residenziale, anche se in prossimità di un condominio, è legittimo quando l'area interessata, pur essendo in precedenza classificata come "arenile e murazzi", risulta successivamente inserita nella zona B1 "novecentesca non di pregio" del piano regolatore, consentendo così l'edificazione. L'intervento può essere qualificato come "ampliamento" di un fabbricato preesistente, anziché come nuova costruzione autonoma, quando risulta realizzato in aderenza o in appoggio all'edificio originario, con utilizzo di impianti comuni, senza necessità di rispettare la distanza minima di 10 metri tra edifici prevista per le nuove costruzioni. L'Amministrazione, nel rilasciare il permesso di costruire e nell'esprimere i pareri favorevoli, ha correttamente esercitato il proprio potere discrezionale tecnico, valutando la compatibilità dell'intervento con l'ambiente circostante, senza incorrere in vizi di eccesso di potere, apoditticità o genericità della motivazione.