Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40862 del 29 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40862PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, desumibili da elementi di prova oggettivi come le risultanze di riprese video, può giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un indagato per reati gravi come l'omicidio, anche in assenza di confessione o di testimonianze dirette, purché il quadro indiziario sia coerente e convergente. In tali casi, il giudice deve valutare con particolare attenzione la gravità del fatto, la personalità dell'indagato e il pericolo di reiterazione del reato, al fine di bilanciare adeguatamente le esigenze cautelari con il principio di proporzionalità della misura restrittiva della libertà personale. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo analitico di tale bilanciamento, senza limitarsi a una mera elencazione degli elementi indiziari, ma illustrando in modo chiaro e logico il percorso logico-giuridico seguito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Ton - rel. Consigliere

Dott. SARACENO Rosa - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1159/2015 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 23 settembre 2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;
sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 settembre 2015, il Tribunale di Bari, investito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., ha confermato il provvedimento emesso dal G.i.p. dello stesso tribunal…

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