Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11618 del 25 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:11618PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la proroga di una misura di sicurezza detentiva, deve verificare la persistente pericolosità sociale del condannato sulla base di un giudizio complessivo che tenga conto sia della gravità del fatto-reato commesso, sia del comportamento tenuto durante l'esecuzione della pena, come risultante dalle relazioni comportamentali, dall'eventuale concessione di benefici penitenziari e dalle concrete possibilità di un adeguato reinserimento sociale. Il giudizio di pericolosità sociale non può essere incentrato esclusivamente su elementi del passato, ma deve essere aggiornato alla luce delle più recenti informazioni sulla condotta del soggetto durante l'internamento, senza trascurare il principio di gradualità nell'applicazione delle misure di sicurezza, volto a favorire il progressivo reinserimento del condannato nel contesto sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/01/2020 del TRIB. SORVEGLIANZA di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere MONICA BONI;
lette le conclusioni del PG. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza in data 29 gennaio 2020 il Tribunale di sorveglianza di Torino rigettava l'impugnazione proposta avverso il provvedimento del 23 ottobre 2019, col quale il Magistrato di sorveglianza di Vercelli aveva…

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