Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20703 del 29 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20703PEN

Massima

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Il contributo volontario e consapevole di un soggetto all'attività di un'associazione di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di delitti di usura e di attività illecite nel settore finanziario, attraverso l'utilizzo della forza di intimidazione del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà delle vittime, integra i gravi indizi di colpevolezza per i reati di cui agli artt. 416-bis, 110, 81 cpv. e 644 c.p., D.Lgs. n. 385/1993, art. 132, L. n. 152/1991, art. 7, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di concreti elementi che facciano ritenere sussistente il pericolo di commissione di ulteriori reati della stessa specie, in considerazione della gravità dei fatti, delle loro modalità di consumazione, del contesto di criminalità organizzata in cui si collocano gli illeciti, della loro reiterazione e della raffinata articolazione del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1018/2011 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 02/08/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO; lette/sentite le conclusioni del PG Dott. BAGLIONE Tindari che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 2 agosto 2011 il Tribunale di Venezia, costituito ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., rigettava la richiesta di riesame avanzata…

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