Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società privata contro i provvedimenti di diniego dell'approvazione di alcuni progetti edilizi da realizzare nell'ambito degli interventi previsti per il Giubileo del 2000, ha affermato che il ricorso, nella parte impugnatoria, deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto la successiva adozione da parte del Comune di Cavallino-Treporti del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), che ha modificato la precedente destinazione agricola delle aree di proprietà della ricorrente attribuendo loro una destinazione ricettiva, ha reso non più attuale la disciplina pianificatoria di cui la parte ricorrente avrebbe voluto il superamento. Inoltre, il Tribunale ha respinto la domanda di risarcimento del danno, ritenendo che la parte ricorrente non abbia assolto all'onere probatorio gravante su di essa, non avendo dimostrato e quantificato puntualmente e compiutamente i danni subiti in relazione al comportamento tenuto dalle Amministrazioni resistenti. Il Tribunale ha quindi affermato che, nel giudizio risarcitorio che si svolge davanti al giudice amministrativo, il ricorrente che chiede il risarcimento del danno da cattivo (o omesso) esercizio della funzione pubblica deve fornire la prova dei fatti base costitutivi della domanda, non potendo invocare il c.d. principio acquisitivo in quanto surroga l'onere di allegazione dei fatti.