Il mancato rispetto del termine perentorio di novanta giorni previsto dall'art. 80, comma 1, del Codice del processo amministrativo, per la riassunzione del giudizio a seguito della sospensione disposta in attesa della definizione di una questione di legittimità costituzionale, comporta l'estinzione del processo, in assenza di una tempestiva istanza di rimessione in termini per errore scusabile. Tale termine, che decorre dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della decisione della Corte Costituzionale, rappresenta un idoneo sistema di pubblicità legale per la conoscenza delle sorti del processo costituzionale, ed è proporzionato, non discriminatorio e conforme alla giurisprudenza eurounitaria. La mancata riassunzione del giudizio entro il predetto termine perentorio, senza che il ricorrente abbia chiesto la rimessione in termini, determina l'estinzione del processo ai sensi dell'art. 35, comma 2, lett. a), del Codice del processo amministrativo, con compensazione delle spese di giudizio.