Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37446 del 28 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:37446PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., si configura quando l'indagato si trovi in un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionalistico, in esplicazione del quale egli prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'appartenenza, purché si tratti di indizi gravi e precisi, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo nonché della duratura e sempre utilizzabile messa a disposizione della persona, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Ai fini della valutazione della gravità indiziaria, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia devono essere apprezzate nella loro attendibilità intrinseca e nella loro capacità dimostrativa e persuasiva probatoria per mezzo di riscontri esterni individualizzanti, inerenti alle modalità oggettive del fatto descritto dal chiamante e soggettivamente indirizzati, ferma restando la diversità dell'oggetto della delibazione cautelare, preordinata a un giudizio prognostico in termini di ragionevole e alta probabilità di colpevolezza, rispetto a quella di merito, orientata all'acquisizione della certezza processuale. Quanto alle esigenze cautelari, in presenza di gravi indizi di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, opera una presunzione legale di pericolosità sociale che comporta la necessaria adozione della misura cautelare in carcere, salva la sopravvenienza di elementi dai quali emerga l'insussistenza di esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1268/2011 TRIBUNALE LIBERTA' di TORINO, del 29/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela Tardio;

sentite le conclusioni del Procuratore Generale dott. Francesco Mauro Iacoviello, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;

sentiti per il ricorrente l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno…

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