Il delitto di porto illegale di arma da fuoco assorbe quello di detenzione illecita della medesima arma solo se la detenzione è iniziata contestualmente al porto e risulta provato che l'arma non era stata detenuta in precedenza. In mancanza di tale prova, il giudice di merito deve attenersi al criterio logico della normale anteriorità della detenzione rispetto al porto, non potendo ritenere assorbito il reato di detenzione in quello di porto. Inoltre, il porto abusivo di armi comuni da fuoco, quando avviene in luogo privato ma fuori dall'abitazione o dalle sue pertinenze, è sanzionato dalla contravvenzione di cui all'art. 699 c.p., la cui pena si differenzia da quella prevista per il delitto di detenzione illecita di arma. Pertanto, nel rideterminare la pena a seguito della sopravvenuta prescrizione del reato di porto d'arma, il giudice di merito deve tenere conto della diversa tipologia sanzionatoria tra il delitto di detenzione e la contravvenzione di porto abusivo in luogo privato.