Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'obbligo solidale del difensore di corrispondere gli onorari e il rimborso delle spese al professionista, ai sensi dell'art. 68 del R.D.L. n. 1578/1933 (Legge professionale forense), sussiste solo se la transazione sia stata stipulata dalle parti che hanno partecipato al giudizio definito da tale accordo transattivo, senza soddisfare le competenze del professionista. Tale obbligo solidale non si estende, invece, nei confronti di chi, pur avendo aderito alla transazione, non abbia assunto la qualità di parte processuale nel giudizio definito dalla transazione stessa. Pertanto, l'art. 68 L.P.F. non trova applicazione quando la transazione sia intervenuta in un giudizio nel quale una delle parti non si sia costituita e, quindi, non si sia avvalsa del patrocinio del professionista. L'interpretazione della norma in esame, in quanto derogatoria della regola generale sulla responsabilità del cliente per il pagamento dei compensi al difensore, deve essere effettuata in modo restrittivo, limitandone l'applicazione al solo "giudizio" definito dalla transazione e non all'intero contenzioso tra le parti, anche se articolatosi in una pluralità di procedimenti.