Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39060 del 24 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39060PEN

Massima

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Il provvedimento del giudice che respinge la richiesta di rilevare la tardività della proroga delle indagini preliminari non è impugnabile con ricorso per cassazione, in quanto si tratta di un atto di mero impulso processuale che non conclude il procedimento né una sua fase decisoria. L'eventuale violazione dei termini di durata delle indagini preliminari potrà essere fatta valere, incidendo sull'utilizzabilità degli atti, in sede di giudizio o di impugnazione. Il provvedimento adottato dal giudice delle indagini preliminari non presenta i caratteri dell'abnormità strutturale o funzionale che consenta di censurarne il contenuto. L'inoppugnabilità delle ordinanze con le quali viene disposta la proroga delle indagini preliminari comporta l'inoppugnabilità dell'eventuale ordinanza interlocutoria con la quale il giudice respinga la relativa questione nel corso di un incidente probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1125/2012 GIP TRIBUNALE di IVREA, del 19/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CESQUI Elisabetta per la dichiarazione di inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), tramite il difensore, ricorre per Cassazione avverso l'ordinanza 19.12.2013 con la quale il Giudice delle indagini preliminari del Tribun…

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