Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23191 del 1 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23191PEN

Massima

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La querela, quale atto con cui la persona offesa chiede che l'autore di un fatto previsto dalla legge come reato sia perseguito penalmente, non necessita di formule sacramentali, essendo sufficiente che risulti la volontà espressa della persona offesa affinché si proceda. In applicazione del principio del favor querelae, qualsiasi situazione di incertezza deve essere risolta in favore del querelante, privilegiando la volontà querelatoria in qualsiasi forma espressa, al di là dell'uso di formule sacramentali. Pertanto, la dichiarazione con la quale la persona offesa avanzi, all'atto della denuncia, istanza alla competente autorità giudiziaria per essere tutelata, unitamente alla successiva costituzione di parte civile, va qualificata come valida manifestazione del diritto di querela, non essendo rilevante la qualificazione giuridica del fatto operata dalla persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia G. - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. TANGA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 120/2014 del 24 gennaio 2014, del Tribunale di Benevento;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TANGA ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni scritte e udite le richieste del difensore della parte civile, avv. (OMISSIS) del F…

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