Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6967 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6967PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, non può essere desunto esclusivamente dalla gravità del fatto, ma deve essere adeguatamente motivato dal giudice anche in relazione alle circostanze concrete del caso, come l'offerta di risarcimento del danno da parte dell'indagato e la sua confessione, le quali possono incidere sulla valutazione del pericolo di recidiva. Il giudice è tenuto a una motivazione puntuale e analitica in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato, senza poter fare affidamento esclusivamente sulla gravità del fatto contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1433/2010 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 23/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. D'Angelo Giovanni, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Bari, con ordinanza in data 23 settembre 20…

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