Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37611 del 9 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37611PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni accusatorie rese dai collaboratori di giustizia possono costituire gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, a condizione che siano corroborate da riscontri estrinseci di natura individualizzante, capaci di assumere idoneità dimostrativa in ordine alla partecipazione del chiamato nel fatto-reato. Tali riscontri possono essere costituiti da qualsiasi elemento o dato probatorio, sia rappresentativo che logico, a condizione che sia indipendente, e quindi anche dalla convergente propalazione di altro collaborante. La valutazione di attendibilità soggettiva e oggettiva delle dichiarazioni accusatorie dei collaboratori, nonché della loro idoneità a riscontrarsi reciprocamente, rientra nell'esclusiva competenza dei giudici di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irrazionalità. Lo stato di detenzione dell'indagato non esclude di per sé la sussistenza di esigenze cautelari, potendo lo stesso essere suscettibile di mutazione per decorrenza dei termini, fine pena o concessione di benefici penitenziari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 5933/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 10/11/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DI GIURO;
sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo che ha chiesto il rigetto dei ricorsi;
uditi i difensori avv. (OMISSIS) per (OMISSIS) e (OMISSIS) per (OMISSIS), che hanno chiesto l'accoglimento dei rispettivi ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10/11/15 …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.