Consiglio di Stato sentenza n. 2522 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2522SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che: 1. Il giudice amministrativo ha giurisdizione per conoscere incidentalmente della natura demaniale o meno del suolo su cui insiste l'opera oggetto di un provvedimento di demolizione ex art. 35 del D.P.R. n. 380/2001, in quanto tale accertamento costituisce il presupposto logico e giuridico necessario per la legittimità dell'azione amministrativa. Pertanto, il giudice amministrativo non può dichiarare il difetto di giurisdizione su tali questioni, rimettendole al giudice civile. 2. L'onere della prova sull'epoca di realizzazione del manufatto abusivo grava sul privato, il quale deve produrre elementi di prova non equivoci e dotati di alto grado di plausibilità, come aerofotogrammetrie, dichiarazioni sostitutive di edificazione o altre certificazioni, non essendo sufficienti mere indicazioni contenute in titoli di acquisto o in atti catastali. 3. Ai fini dell'accertamento incidentale della natura demaniale del suolo, il giudice amministrativo deve valutare le evidenze in atti, senza che siano necessari ulteriori accertamenti sulla delimitazione della linea demaniale, i quali non costituiscono presupposto di legittimità del provvedimento comunale. 4. La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001 opera solo in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione e non è estendibile analogicamente alla diversa ipotesi di cui all'art. 35 dello stesso testo unico, in ragione della natura sanzionatoria della stessa. 5. Il giudice amministrativo ha giurisdizione esclusiva per conoscere del merito dell'ingiunzione di pagamento emessa dal concessionario della riscossione per il recupero della sanzione pecuniaria, in quanto la parte non ha contestato vizi formali del titolo ma la fondatezza della pretesa.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/03/2024

N. 02522/2024REG.PROV.COLL.

N. 09257/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9257 del 2017, proposto da:
Maria Dora Ciccone, rappresentata e difesa dagli avvocati Alfredo Caracciolo e Claudio Rossano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Villa San Giovanni, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Rosario Infantino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Società Gestione Riscossione Tributi s.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, non costituito in giudizio;

per la riforma:

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabri…

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