Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36547 del 18 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:36547PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sopravvenuta abrogazione di una norma penale incriminatrice (c.d. abolitio criminis) comporta la declaratoria di non punibilità del fatto, in applicazione del principio di cui all'art. 2, comma 2, c.p., secondo cui nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato. Tale declaratoria di non punibilità è pregiudiziale rispetto a ogni altro accertamento e deve essere pronunciata dal giudice formalmente investito della cognizione sulla fattispecie oggetto di abrogazione, anche quando la sentenza sia già passata in giudicato. Pertanto, il ricorso per cassazione volto unicamente a far rilevare la sopravvenuta abrogazione del reato è ammissibile, in quanto l'abrogazione produce effetti anche quando la sentenza risulta passata in giudicato, e la Corte di cassazione deve valutare non solo le questioni rilevabili d'ufficio, ma anche quelle che non sarebbe stato possibile dedurre in grado di appello, al fine di evitare una pronuncia di inammissibilità del ricorso che avrebbe quale unico effetto un rinvio della soluzione alla fase esecutiva, in contrasto con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 12/12/2013 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSTANZO Angelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente al reato di ingiuria.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 3399/2013, la Corte di appello di Brescia ha confermato la condanna inflitta dal Tribunale di Crema a …

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