Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26431 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26431PEN

Massima

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La confisca di prevenzione, disposta ai sensi dell'art. 2-ter, comma 2, legge n. 575 del 1965, può essere revocata ex tunc, su istanza dell'interessato, quando siano sopravvenute prove nuove, non acquisite nel precedente giudizio ovvero non valutate neanche implicitamente, in grado di dimostrare l'insussistenza dei presupposti per la sua applicazione, in particolare l'inesistenza di una condotta abituale del proposto dedita a traffici delittuosi, dalla quale egli tragga almeno in parte i propri mezzi di sostentamento, e l'assenza di un nesso di strumentalità tra gli acquisti dei beni confiscati e i reati ascritti. La revoca non è invece consentita sulla base di meri elementi fattuali già considerati nel procedimento genetico, né di pronunce penali di assoluzione o archiviazione, le quali, pur rilevanti, non determinano di per sé l'illegittimità originaria della misura, attesa l'autonomia tra il procedimento penale e quello di prevenzione. Inoltre, la declaratoria di incostituzionalità di talune fattispecie di pericolosità sociale non comporta la possibilità di una rivalutazione, ora per allora, dei presupposti applicativi della confisca, in assenza di una specifica previsione normativa in tal senso. Infine, la qualificazione delle misure di prevenzione patrimoniali come sanzioni penali, affermata dalla Corte EDU, non incide sulla legittimità di provvedimenti ablatori definitivi, non essendo consentita l'applicazione retroattiva di tale diversa qualificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. SCARLINI Enrico Vittorio Stanislao - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ma.Re., nato a T il (Omissis),
Ma.Vl., nata a V (Macedonia) il (Omissis),
Go.Mi., nata a D (Macedonia) il (Omissis),
avverso il decreto della Corte di appello di Milano in data 7-07-2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Carlo Renoldi;
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Pasquale Serrao D'Aquino, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 23 giu…

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