Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Carmela Ventrone contro il Comune di Casapulla per l'annullamento di provvedimenti relativi all'inibizione dell'attività commerciale e al rigetto della notifica all'ASL, ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse della ricorrente. Dalla sentenza si possono trarre i seguenti principi di diritto: 1. L'interesse del ricorrente a ottenere l'annullamento degli atti impugnati deve permanere per tutto il corso del giudizio. Qualora tale interesse venga meno per fatti sopravvenuti, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile. 2. Il venir meno dell'interesse del ricorrente costituisce una causa di improcedibilità del ricorso, che il giudice amministrativo deve rilevare d'ufficio, anche in assenza di eccezioni della controparte. 3. In presenza di una pronuncia di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse, il giudice può compensare integralmente le spese di giudizio tra le parti, in considerazione delle giuste ed eccezionali ragioni che hanno determinato tale esito. 4. La declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse non entra nel merito della legittimità degli atti impugnati, ma si limita a prendere atto del venir meno dell'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale richiesta. 5. Il principio di economia processuale impone al giudice amministrativo di evitare pronunce di merito quando l'interesse del ricorrente risulti venuto meno per fatti sopravvenuti, essendo sufficiente una pronuncia di improcedibilità.