Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La falsa sottoscrizione di un assegno bancario da parte della persona offesa, con conseguente incasso della somma di denaro da parte dell'imputato, integra il reato di truffa, anche qualora l'imputato abbia precedentemente ottenuto dalla persona offesa la firma su moduli in bianco per un finanziamento di importo inferiore. L'interesse della persona offesa a sottoscrivere un finanziamento di importo superiore alle proprie necessità, con conseguente obbligo di restituzione di una somma maggiore, non costituisce una ricostruzione alternativa plausibile rispetto alle puntuali dichiarazioni della persona offesa. La mancata osservanza del termine di comparizione di venti giorni per il giudizio di appello, previsto dall'art. 601 comma 3 c.p.p., determina una nullità a regime intermedio che viene sanata qualora non sia eccepita entro i termini di legge, come nel caso in cui il difensore dell'imputato sia presente all'udienza senza sollevare alcuna eccezione.