Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9157 del 29 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9157PEN

Massima

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La confisca di beni disposta ai sensi della Legge n. 1423 del 1956 è legittima quando, sulla base di una valutazione complessiva della situazione patrimoniale e reddituale del soggetto sottoposto a misura di prevenzione, risulti che i beni confiscati siano il frutto di reimpiego di proventi illeciti, anche se formalmente intestati a terzi, in assenza di una prova contraria circa la loro provenienza da fonti lecite di reddito. In particolare, la confisca è giustificata quando il valore dei beni acquisiti risulti sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e non sia dimostrata l'esistenza di autonome fonti di reddito in capo al soggetto formalmente intestatario, tale da giustificare gli acquisti effettuati. La motivazione della confisca deve esplicitare i criteri di calcolo utilizzati per ricostruire la provenienza illecita dei beni, senza che sia necessario accertare la commissione di specifici reati, essendo sufficiente la dimostrazione della sproporzione tra il valore dei beni e le fonti di reddito lecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. SA., N. IL (OMESSO);

2) AG. MA. IR., N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 31/01/2007 CORTE APPELLO di MESSINA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. NUZZO LAURENZA;

lette le conclusioni del P.G..

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Il difensore di Cr. Sa. e Ag. Ma. Ir. ha proposto ricorso per Cassazione avverso il decreto 31.1.2007, emesso dalla Corte di Appello d…

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