Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17774 del 27 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17774PEN

Massima

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Il grave indizio di colpevolezza per l'applicazione di una misura cautelare personale può essere legittimamente desunto da un complesso di elementi probatori convergenti, quali le dichiarazioni testimoniali, i riscontri documentali e la coerenza logica tra i diversi episodi addebitati all'imputato, anche in assenza di una prova diretta, purché la motivazione del provvedimento cautelare non presenti vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà. La valutazione della credibilità e dell'attendibilità delle fonti di prova rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se non in presenza di palesi travisamenti o di macroscopiche illogicità. Pertanto, la mera prospettazione di una diversa interpretazione dei fatti o di una valutazione alternativa delle prove, senza evidenziare specifici e decisivi vizi logici della motivazione, non consente l'annullamento del provvedimento cautelare impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. AL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/01/2009 TRIB. LIBERTA' di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARTOLINI FRANCESCO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito il difensore, avv. Valentini Gabriele, in sostituzione dell'Avv. Mario Ciardo.

RITENUTO IN FATTO

Ru. Al. fu sottoposto con prov…

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