Consiglio di Stato sentenza n. 330 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:330SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: L'Amministrazione comunale può legittimamente disporre la demolizione di opere abusive, senza attendere la conclusione del procedimento di sanatoria edilizia avviato dal precedente proprietario, qualora le opere oggetto dell'ordinanza di demolizione siano diverse e distinte da quelle indicate nell'istanza di condono. Infatti, l'istanza di condono edilizio non può essere successivamente modificata o ampliata, ma solo eventualmente rettificata in caso di errori materiali, dovendo l'Amministrazione valutare l'abuso sulla base dei dati e delle dimensioni indicati nell'originaria domanda di sanatoria. Pertanto, l'Amministrazione non è tenuta ad attendere la definizione del procedimento di condono per adottare il provvedimento di demolizione, qualora accerti che le opere abusive oggetto di tale provvedimento non corrispondano a quelle indicate nell'istanza di condono presentata dal precedente proprietario. Il Consiglio di Stato ha inoltre affermato che il proprietario del suolo su cui insistono le opere abusive, destinatario dell'ordinanza di demolizione, riveste la qualità di controinteressato nel giudizio promosso dal possessore per l'annullamento di tale provvedimento, in quanto ha un interesse legittimo uguale e contrario a quello del ricorrente, traendo vantaggio dalla conservazione dell'ordinanza di demolizione che comporta la rimozione delle opere abusive dalla sua proprietà.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/01/2023

N. 00330/2023REG.PROV.COLL.

N. 09271/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9271 del 2015, proposto da
ANTONIO BASILE, rappresentato e difeso dall’avvocato Vincenzo Antonucci, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Gigliola Mazza Ricci in Roma, via di Pietralata, n. 320;

contro

COMUNE DI LESINA, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Giacinto Lombardi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato Michele Di Carlo in Roma, via Raffaele Caverni, n. 6;

nei confronti

FRANCESCO AQUILANO, rappresentato e difeso dagli avvocati Ida Maria Dentamaro, Lucio Monteleone…

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