Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41112 del 3 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41112PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condotta di resistenza a pubblico ufficiale, anche se caratterizzata dalla sola pronunzia di minacce e ingiurie in stato di ubriachezza, integra il reato di cui all'art. 337 c.p., essendo sufficiente l'atteggiamento di contrapposizione e di rifiuto all'ordine legittimamente impartito dall'agente pubblico, a prescindere dall'effettiva opposizione fisica. Inoltre, qualora il fatto di resistenza si ponga in rapporto di continuazione con altri reati minori, commessi nella medesima occasione e riconducibili alla stessa condizione soggettiva di ubriachezza, è legittimo l'aumento di pena per il vincolo della continuazione, anche se di modesta entità, in considerazione della unitarietà della condotta criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6088/12 Corte d'Appello di Torino dell'11/12/2013;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il pubblica ministero in persona del sostituto PG, Dott. SCARDACCIONE E. V., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata la Corte …

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