Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4797 del 7 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4797PEN

Massima

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La retrodatazione dei termini di custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. opera solo nel caso di procedimenti distinti ma legati da connessione qualificata, ove i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare fossero desumibili dagli atti del primo procedimento prima del rinvio a giudizio. In assenza di tale connessione qualificata, la retrodatazione non è applicabile, anche se gli elementi a fondamento della seconda ordinanza fossero già presenti negli atti del primo procedimento, in quanto l'elaborazione degli elementi probatori può richiedere un certo lasso di tempo prima che ne emerga la portata probatoria. Pertanto, la separazione dei procedimenti per scelta giurisdizionale indipendente dalla volontà del pubblico ministero, che aveva richiesto contestualmente le misure cautelari per entrambi i fatti, determina la nascita di procedimenti distinti, nei quali la retrodatazione è subordinata alla sussistenza di una connessione qualificata tra i fatti, non desumibile nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 451/2011 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 22/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLA PIRACCINI;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. GALASSO chiedeva il rigetto del ricorso;

Rilevato che i difensori Avv. (OMISSIS) e Avv. (OMISSIS) chiedevano l'accoglimento dei motivi.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale del riesame di Lecce rigetta…

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