Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20256 del 20 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20256PEN

Massima

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Il concorso nel reato sussiste anche per colui che, pur non partecipando direttamente all'azione delittuosa, agevoli o rafforzi con la propria presenza il proposito criminoso altrui, essendo sufficiente il mero contributo morale o materiale alla realizzazione del fatto. Il giudice di merito, nel valutare la concessione di circostanze attenuanti, deve dare adeguata motivazione in relazione alle specifiche deduzioni difensive, senza poter omettere l'esame di elementi favorevoli all'imputato, quali la tenuità del fatto o la personalità dello stesso. Tuttavia, l'esclusione delle attenuanti generiche è legittima ove risulti congruamente motivata sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p., senza che ciò comporti vizi di legittimità della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3328/2004 CORTE APPELLO di CATANIA, del 04/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE che ha concluso per l'inammissibilita' de…

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