Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16641 del 29 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16641PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve motivare in modo congruo e logico, senza incorrere in evidenti illogicità, sulla base degli elementi probatori acquisiti, tra cui le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, purché intrinsecamente credibili e adeguatamente riscontrate. L'esito assolutorio di precedenti procedimenti penali non preclude necessariamente la valutazione di gravi indizi di colpevolezza in un diverso contesto processuale, attesa l'autonomia dei singoli procedimenti. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione è limitato a verificare la compatibilità della motivazione con il senso comune e i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. GA. N. IL (OMESSO);

2) BE. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 5504/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 15/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

lette/sentite le conclusioni del PG.

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. Podaroni Maria Giuseppina ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Udito il Difensore, Avv. D…

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