Il provvedimento di diniego di rinnovo del permesso di soggiorno è illegittimo se si basa esclusivamente sulla mera esistenza di precedenti penali a carico dello straniero, senza una adeguata valutazione della concretezza e attualità della sua pericolosità sociale al momento della richiesta di rinnovo. L'amministrazione ha l'onere di motivare in modo puntuale in relazione ai fatti addebitati allo straniero e alla sua condotta successiva, al fine di accertare se il suo trattenimento in Italia possa effettivamente minare l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. Inoltre, il mancato rispetto del termine per la presentazione della domanda di rinnovo, previsto dalla legge in modo ordinatorio e non perentorio, non può costituire di per sé motivo ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno. Infine, il provvedimento di diniego di revoca di un precedente decreto di espulsione, fondato esclusivamente sull'esistenza di precedenti penali, risulta viziato per illegittimità derivata dal provvedimento di diniego di rinnovo del permesso di soggiorno. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a riesaminare le istanze dello straniero, valutando attentamente la concreta e attuale pericolosità sociale, il rispetto del termine per il rinnovo e i suoi eventuali vincoli familiari e sociali, in conformità agli articoli 4 e 5 del d.lgs. 286/1998.