Il proprietario di un immobile non può essere ritenuto responsabile ex art. 2051 c.c. per i danni derivanti da infiltrazioni provenienti da un'unità immobiliare sovrastante, qualora l'evento dannoso sia stato provocato da un fatto di un terzo dotato dei caratteri dell'inevitabilità. Il condominio, in quanto custode delle parti comuni, non può essere chiamato a rispondere dei danni derivanti da infiltrazioni che trovano origine in un'unità immobiliare privata, in assenza di una sua condotta colposa nella manutenzione delle parti comuni. La responsabilità per i danni da infiltrazioni grava sul proprietario dell'unità immobiliare da cui hanno origine le stesse, salvo che egli dimostri che l'evento dannoso sia stato provocato da un fatto di un terzo avente i caratteri dell'inevitabilità. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità delle parti, deve attenersi all'accertamento dei fatti e delle relative prove, senza poter riesaminare nel giudizio di legittimità le questioni di fatto già definite nei precedenti gradi di giudizio.