Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19945 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19945PEN

Massima

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Il giudice penale, nel valutare la sussistenza o meno della liceità di un intervento edilizio, deve verificarne la conformità a tutti i parametri di legalità fissati dalla legge, dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dalla concessione edificatoria, senza limitarsi alla mera esistenza formale del provvedimento amministrativo autorizzatorio. Egli è tenuto a un riscontro diretto di tutti gli elementi che concorrono a determinare la condotta criminosa, ivi compreso l'atto amministrativo, in quanto la conformità della costruzione e della concessione alla normativa urbanistica ed edilizia costituisce elemento costitutivo o normativo dei reati contemplati dalla normativa urbanistica, stante l'individuazione del parametro di legalità urbanistica ed edilizia quale ulteriore interesse protetto dalle disposizioni in questione. Pertanto, il reato di esecuzione di lavori edilizi in assenza di concessione può ravvisarsi anche in presenza di una concessione illegittima, senza che occorra fare ricorso alla procedura di disapplicazione dell'atto amministrativo, essendo sufficiente la sola valutazione della sussistenza dell'elemento normativo della fattispecie. Tuttavia, l'accertata abusività dell'opera non consente al giudice penale di disapplicare in bonam partem l'atto amministrativo illegittimo, in quanto la sanatoria ex post è di competenza esclusiva della pubblica amministrazione e sono esperibili i rimedi davanti alla giurisdizione amministrativa. Infine, l'interesse quale condizione di ammissibilità dell'impugnazione sussiste solo se il gravame è idoneo ad eliminare una decisione pregiudizievole per l'impugnante determinando per il medesimo una situazione pratica più vantaggiosa di quella esistente, sicché non sussiste interesse alla revoca espressa dell'ordine di demolizione qualora l'opera abusiva risulti già demolita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20.2.2012 della Corte di Appello di Firenze;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Firenze, con sentenza del 20.2.2012, confermava la sentenz…

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