La confisca definitiva di un bene determina lo scioglimento dei contratti aventi ad oggetto un diritto personale di godimento, nonché l'estinzione dei diritti reali di godimento sui beni stessi, con la conseguenza che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha il potere-dovere di ordinare lo sgombero dell'immobile confiscato, a prescindere dalla sussistenza di un contratto di locazione in capo all'occupante e dall'eventuale estraneità di quest'ultimo rispetto ai fatti che hanno condotto alla confisca. Inoltre, la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento amministrativo non inficia la legittimità del provvedimento di sgombero, trattandosi di un atto dovuto e vincolato. Infine, la richiesta di indennizzo ai sensi dell'art. 52, comma 5, del d.lgs. n. 159/2011 rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto la quantificazione dell'indennità dovuta per un'occupazione abusiva non implica l'esercizio di alcun potere autoritativo e discrezionale da parte dell'amministrazione.