Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Residence Leopardi s.r.l. e da alcuni suoi soci proprietari avverso il regolamento urbanistico del Comune di Pietrasanta, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. I residence, pur avendo caratteristiche intermedie tra le strutture ricettive e la civile abitazione, rientrano nella categoria delle strutture ricettive extralberghiere e hanno una peculiare connotazione che li rende idonei alla funzione turistico-ricettiva, distinguendoli sia dagli alberghi che dalle abitazioni private. Pertanto, è legittima la disciplina del regolamento urbanistico che prevede per i residence un diverso regime del cambio di destinazione d'uso rispetto agli alberghi. 2. Il Comune, nell'esercizio della sua discrezionalità pianificatoria, può legittimamente stabilire limiti alla possibilità di mutamento di destinazione d'uso delle strutture ricettive, anche di tipo residence, quando ciò risulti funzionale agli obiettivi di salvaguardia dell'offerta turistica e di mantenimento della prevalente destinazione turistico-ricettiva dell'area, come previsto dagli strumenti di pianificazione urbanistica. 3. I limiti dimensionali (superficie utile lorda massima di 600 mq e superficie del lotto di pertinenza massima di 1.000 mq) posti dal regolamento urbanistico per l'ammissibilità del cambio di destinazione d'uso delle strutture ricettive sono ragionevoli e coerenti con gli obiettivi di pianificazione urbanistica, volti a preservare la prevalente vocazione turistico-ricettiva dell'area. 4. La motivazione del rigetto delle osservazioni presentate dalla società ricorrente, che chiedeva l'inserimento dell'immobile tra le aree residenziali di recente formazione, è adeguata, in quanto il Comune ha evidenziato il contrasto di tale richiesta con gli obiettivi, indirizzi e prescrizioni degli strumenti di pianificazione urbanistica, volti a incentivare l'offerta turistico-ricettiva nell'area.