Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 24444 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24444PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso per cassazione avverso una sentenza emessa ai sensi dell'art. 599-bis c.p.p. (concordato in appello) è inammissibile qualora deduca motivi diversi da quelli previsti dalla legge, come il mancato accertamento della congruità della pena fissata a titolo di continuazione, in quanto l'accordo delle parti in ordine ai punti concordati implica la rinuncia a dedurre nel successivo giudizio di legittimità ogni diversa doglianza. In tali casi, il ricorso incorre nella causa di inammissibilità prevista dall'art. 606 c.p.p., comma 3, primo periodo, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Bologna del 25/03/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere GIORGIO POSCIA.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Bologna, in riforma di quella emessa dal Tribunale di Parma in data 4 giugno 2020 ed appellata dall'imputato (OMISSIS), ha riconosciuto la continuazione tra i reati oggetto di imputazione con quelli accer…

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