Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35758 del 6 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35758PEN

Massima

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Il concorso nel reato di rapina aggravata e furto aggravato di autovetilizzata per la commissione della rapina può essere integrato non solo dalla partecipazione diretta all'esecuzione del fatto, ma anche dal contributo causale fornito attraverso l'attività di acquisto del materiale utilizzato per la rapina, la messa a disposizione di una base logistica sicura per i complici, l'accompagnamento dei coautori sul luogo del delitto e il successivo occultamento del denaro e degli oggetti provento della rapina. Tali condotte, pur non integrando la partecipazione diretta all'esecuzione materiale del reato, costituiscono un apporto causale di rilevante importanza nell'economia complessiva del fatto criminoso, essendo funzionali alla sua preparazione, realizzazione e occultamento. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere la responsabilità concorsuale dell'imputato sulla base di tali elementi, senza che ciò comporti vizi di motivazione, purché la stessa risulti sorretta da una motivazione congrua, logica e non contraddittoria. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica dell'esistenza di un apparato argomentativo idoneo a sorreggere la decisione, senza possibilità di riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito. Inoltre, il giudice di appello non è tenuto a esaminare espressamente tutti i motivi di gravame proposti, essendo sufficiente che le ragioni poste a fondamento della decisione siano logicamente incompatibili con le deduzioni difensive, purché siano spiegate in modo logico ed adeguato le ragioni del convincimento senza vizi di diritto. Infine, la determinazione della misura della pena, nel rispetto dei parametri di cui all'art. 133 c.p., rientra nell'ampio potere discrezionale del giudice di merito, il quale assolve il suo compito anche valutando intuitivamente e globalmente tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LI. SA. N. IL (OMESSO);

2) MA. GI. N. IL (OMESSO);

3) FE. SA. N. IL (OMESSO);

4) DI. TO. BE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1071/2004 CORTE APPELLO di ANCONA, del 13/07/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del…

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