Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 4711 del 31 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4711PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la destinazione dello stupefacente detenuto dall'imputato, deve considerare tutti gli elementi oggettivi e soggettivi del fatto, quali il dato ponderale, le condizioni economiche e personali dell'imputato, nonché il suo comportamento al momento del controllo, senza limitarsi al solo dato quantitativo. Ove tali elementi depongano per una finalità di spaccio, almeno parziale, il giudice può ritenere integrata la fattispecie di detenzione a fini di spaccio, anche in assenza di ulteriori indici di frazionamento della sostanza. La pena, pur ridotta per effetto di sopravvenute modifiche normative, deve essere comunque congruamente motivata in relazione al disvalore complessivo del fatto e alla personalità dell'imputato, senza necessità di un automatismo aritmetico-proporzionale. L'applicazione della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, prevista per i reati in materia di stupefacenti, richiede non solo la sussistenza dei presupposti normativi, ma anche una valutazione discrezionale del giudice circa la meritevolezza dell'imputato, tenuto conto della sua pregressa condotta e della sua disponibilità al percorso rieducativo, senza che gravi sull'imputato l'onere di reperire una struttura presso cui svolgere il lavoro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/06/2015 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE PAVICH;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MASSIMO GALLI che ha concluso per l'inammissibilita'.
Dato atto che nessun difensore e' comparso.
RITENUTO IN FATTO

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