Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28624 del 8 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28624PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'applicare misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti ad associazioni di tipo mafioso, è tenuto a verificare in concreto la persistenza della pericolosità sociale del proposto al momento del giudizio, senza poter presumere automaticamente tale pericolosità sulla base della pregressa appartenenza al sodalizio criminoso. Tale verifica deve essere condotta tenendo conto di tutti gli elementi sintomatici della perdurante pericolosità, senza poter fondare il giudizio di attualità esclusivamente sulla base del ruolo rivestito in passato all'interno dell'associazione, specie quando sia decorso un apprezzabile lasso di tempo dalla commissione dei fatti delittuosi e il proposto si trovi in stato di detenzione. In particolare, il giudice deve valutare attentamente le allegazioni difensive e i comportamenti concretamente tenuti dal soggetto durante il periodo di restrizione della libertà personale, non potendo presumersi automaticamente il perdurare della pericolosità sociale in ragione della pregressa appartenenza al sodalizio criminoso. Diversamente, la misura patrimoniale della confisca può essere applicata disgiuntamente dalla misura di prevenzione personale, non essendo necessaria la verifica dell'attualità della pericolosità del proposto ai fini della sua adozione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/03/2015 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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