La destinazione di un'area a parcheggio pubblico in uno strumento urbanistico comunale, anche se non rappresentata correttamente nella cartografia, costituisce una previsione normativa vincolante che non può essere disattesa in sede di rilascio di un permesso di costruire, salvo il rispetto della procedura prevista per le varianti urbanistiche. La mera informatizzazione dello strumento urbanistico, volta a correggere errori materiali nella rappresentazione cartografica, non integra una variante sostanziale che richieda una specifica motivazione o l'intervento della Regione. La destinazione a parcheggio pubblico non costituisce un vincolo di natura espropriativa, non essendo necessariamente legata ad un'iniziativa pubblica di acquisizione delle aree, sicché non è richiesto il rispetto della procedura di cui agli artt. 10 e 11 del D.P.R. n. 327/2001. L'Amministrazione, nel provvedimento di diniego del permesso di costruire, è tenuta a motivare in ordine alle osservazioni controdeduttive presentate dal privato, senza che ciò comporti l'annullamento dell'atto per violazione del principio del contraddittorio, ove le ragioni del diniego risultino comunque adeguatamente esplicitate.