Cassazione penale Sez. V sentenza n. 658 del 10 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:658PEN

Massima

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Il danneggiamento di parti dell'immobile, quali rivestimenti, pavimenti, bagni e altre componenti, commesso dall'inquilino in occasione del rilascio dell'appartamento, integra il reato di furto aggravato, in quanto la sottrazione di beni e suppellettili è accompagnata da condotte distruttive che arrecano un danno patrimoniale al proprietario. Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale, non è vincolato a recepire acriticamente le dichiarazioni del teste che escludono la condotta dannosa, dovendo invece apprezzare complessivamente il quadro probatorio, anche in presenza di elementi contraddittori, al fine di accertare la responsabilità penale dell'imputato. L'onere di indicare specificamente gli atti processuali ritenuti travisati o omessi grava sul ricorrente, il quale deve altresì dimostrare che tali elementi probatori, se correttamente valutati, avrebbero condotto ad un esito decisorio diverso. La mera prospettazione di una diversa interpretazione delle prove non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 370/2012 CORTE APPELLO di ANCONA, del 15/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'appel…

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