Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna, nell'annullare il decreto di revoca delle agevolazioni concesse ad una società per lo sviluppo di attività di commercio elettronico, ha affermato il principio secondo cui: La revoca o annullamento d'ufficio di un provvedimento amministrativo concessorio di agevolazioni pubbliche deve essere sorretta dalla sussistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge, in particolare: 1) L'esistenza di irregolarità o violazioni effettive e gravi, tali da giustificare l'esercizio del potere di autotutela, non potendo tale potere essere esercitato per mere irregolarità formali o di lieve entità, specie quando il progetto agevolato sia stato comunque realizzato in conformità agli obiettivi del bando. 2) La valutazione dell'interesse pubblico ulteriore rispetto al mero ripristino della legalità, che deve giustificare il sacrificio dell'affidamento ingenerato nel beneficiario. 3) Il rispetto del principio di proporzionalità, potendo la revoca essere disposta anche solo parzialmente, ove le irregolarità siano imputabili solo ad alcuni dei soggetti beneficiari. 4) Il rispetto del termine ragionevole per l'esercizio del potere di autotutela, al fine di non ledere ingiustificatamente l'affidamento del beneficiario che abbia compiuto scelte imprenditoriali sulla base dell'agevolazione ottenuta. Pertanto, in assenza di tali presupposti, il provvedimento di revoca o annullamento d'ufficio deve essere annullato in sede giurisdizionale.